Moda e Fabbricazione Digitale
Dal rapid prototyping all’agile production
Quando si pensa all’innovazione tecnologica si pensa spesso ad oggetti non particolarmente belli e troppo spesso dal sapore geek.
In realtà,
fare innovazione significa ripensare a processi e modalità progettuali, usando in modo creativo ciò che già c’è e servendosi della tecnologia per migliorare e concretizzare le idee. É anche per questo motivo che sapere usare le macchine non è più sufficiente, e spesso gli studi di progettazione o i fornitori tecnici hanno allo stesso modo un approccio troppo verticale su competenze specifiche.
I Fab Lab invece garantiscono
accessibilità, versatilità, velocità e facilità d’uso di diverse tecnologie digitali, permettendo ai progettisti di testare e verificare in modo rapido e con un riscontro immediato se l’idea è applicabile. Perché toccare un oggetto è sempre il modo migliore per comprenderlo e valutarlo.

Tuttavia, la prototipazione in fabbricazione digitale non rientra tra le fasi di processi produttivi lineari, e massimizza il suo valore se usata come uno degli strumenti progettuali a servizio della creatività.
Inoltre, oggi, la richiesta del mercato è di avere prodotti sempre più complessi, dettagliati e di qualità: questo richiede il coinvolgimento di figure e competenze sempre più specifiche, con un conseguente accrescimento della complessità dei processi di progettazione e produzione.
Ciò che il Fab Lab è in grado di garantire, per sua struttura e filosofia di lavoro, è proprio il saper utilizzare il
rapid prototyping come strumento in grado di garantire una produzione agile.
Un esempio in questa direzione è come la
moda sta utilizzando sempre di più la
stampa 3D per la produzione di elementi e
accessori complessi che necessitano estrema precisione.
Il
Fab Lab Opendot e
Atelier Versace hanno intrapreso un’attività di
co-progettazione per la realizzazione di accessori fabbricati digitalmente per tre abiti della
collezione donna Versace 2017.
La collaborazione tra i due soggetti, sul piano progettuale, riassume in modo esaustivo le
potenzialità di interazione tra Fab Lab e aziende, e di come l’
innovazione tecnologica risieda anzitutto nel
processo messo in atto.
Il valore aggiunto che il Fab Lab è in grado di mettere sul tavolo della co-progettazione è infatti l’
agilità nel pensare a soluzioni smart e veloci, l’approccio aperto caratterizzato da una contaminazione di competenze interne sulle tecnologie di produzione – dalla stampa 3D al taglio laser passando per programmazione software e Arduino – e l’esperienza nel saper trovare soluzioni innovative a seconda della situazione.
Non specializzazioni verticali dunque, ma
pensiero laterale e capacità di individuare
strategie di gestione della complessità in grado di agevolare i processi progettuali nel dialogo tra tecnici e creativi.

Questa sinergia ha portato alla realizzazione di 3 oggetti per la collezione Versace Woman Couture Fall 2017:
1. una cintura organica che stilizza un serpente avvolto attorno alla vita e si annoda frontalmente intrecciando la testa e la coda;
2. tre archi che donano alla struttura del vestito una pulizia geometrica altrimenti impossibile, stampati in 3D in metallo sinterizzato in modo da ottenere elementi eleganti, puliti e leggeri;
3. una struttura interna, solitamente realizzata a mano dalla maestria artigiana, in questo caso tagliata a laser per garantire le geometrie complesse del disegno. Insomma, l’innovazione tecnologica aiuta anche quando non si vede.